Emettere fatture all'Amministrazione

Descrizione

Emettere fatture all'Amministrazione

Le fatture elettroniche indirizzate alla Pubblica Amministrazione devono contenere i seguenti elementi specifici:

  • la denominazione dell'ente: Comune di Nave
  • il codice univoco dell'ufficio: UFSCSF
  • il codice fiscale dell'ente: 80008790174
  • la partita IVA dell'ente: IT00360880173
  • i codici CIG e CUP dove sono obbligatori
  • gli estremi del provvedimento di affidamento
  • il numero dell'impegno.

Le informazioni relative ai primi quattro punti le puoi trovare su www.indicepa.gov.it

Nelle procedure di acquisto effettuate tramite il Mercato elettronico delle Pubbliche Amministrazioni (MePA) sono messi a disposizione gratuitamente i servizi informatici di supporto alla generazione e gestione della fattura elettronica.

Per ulteriori informazioni sulle specifiche tecniche e la normativa di riferimento sulla fatturazione elettronica, consulta il sito www.fatturaPA.gov.it.

Approfondimenti

Il Decreto ministeriale 03/04/2013, n. 55 dispone dal 31 marzo 2015 l’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica nei rapporti economici con la Pubblica Amministrazione, pena il respingimento nel caso non fosse rispettata questa legge.

La fattura elettronica, denominata FatturaPA, è un file in formato XML, la cui autenticità e integrità sono garantite attraverso l’apposizione della firma elettronica qualificata di chi emette la fattura.

La fattura elettronica deve essere inviata attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), gestito dall'Agenzia delle Entrate.

Il Sistema di Interscambio, le cui modalità di funzionamento sono state definite con il Decreto ministeriale 03/04/2013, n. 55, è un sistema informatico di supporto al processo di ricezione e successivo inoltro delle fatture elettroniche alle Amministrazioni destinatarie, alla gestione dei dati in forma aggregata e dei flussi informativi anche ai fini della loro integrazione nei sistemi di monitoraggio della finanza pubblica.

Il Decreto legge 50/2017 ha introdotto una estensione nell’ambito soggettivo di applicazione della norma contenuta nell’art. 17 ter del Decreto del Presidente della Repubblica 26/10/1972. n. 633 ampliando quindi l’utilizzo dello split payment.

Dal 1 luglio 2017  le fatture emesse nei confronti di un ente pubblico, devono contenere la seguente  l’indicazione:  “split payment” o “scissione dei pagamenti” ai sensi dell’art. 17 ter del Decreto del Presidente della Repubblica 26/10/1972. n. 633

Il comune in qualità di sostituto d’imposta pagherà al fornitore solo l’imponibile delle fatture trattenendo l’IVA che sarà versata direttamente all’Erario.

Ricordiamo che le cause di rifiuto della fattura elettronica per la Pubblica Amministrazione a norma del Decreto del 24/08/2020, n.132 del ministero dell’economia sono:

  1. fattura elettronica riferita a una operazione che non è stata posta in essere in favore del soggetto destinatario della trasmissione
  2. omessa o errata indicazione del Codice Identificativo di Gara (CIG) o del Codice Unico di Progetto (CUP), da riportare in fattura in base al Decreto legislativo del 24 aprile 2014, n. 66, art. 25, comma 2  ad eccezione dei casi di esclusione previsti dalla lettera a) sempre del comma 2
  3. omessa o errata indicazione del codice di repertorio (Decreto del ministro della salute 21/12/2009) da riportare in fattura (Decreto legge del 20/06/2015, n. 78, articolo 9-ter, comma 6)
  4. omessa o errata indicazione del codice di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) e del corrispondente quantitativo da riportare in fattura in base a quanto previsto dal decreto del ministero dell’economia di concerto con quello della salute del 20 dicembre 2017
  5. omessa o errata indicazione del numero e data della determinazione dirigenziale d’impegno di spesa per le fatture emesse nei confronti delle Regioni e degli enti locali.

I punti 3 e 4 si riferiscono a fatture emesse per approvvigionamenti in ambito sanitario.